MARZO | Per le vittime di abusi

Preghiamo per quanti soffrono a causa del male ricevuto da parte di membri della comunità ecclesiale: perché trovino nella Chiesa stessa una risposta concreta al loro dolore e alle loro sofferenze.

Papa Francesco – Marzo 2023

Di fronte agli abusi, specialmente quelli commessi da membri della Chiesa, non basta chiedere perdono.
Chiedere perdono è necessario, ma non basta. Chiedere perdono è una cosa buona nei confronti delle vittime, ma sono loro che devono stare “al centro” di tutto.
Il loro dolore e i loro danni psicologici possono iniziare a guarire se trovano risposte: azioni concrete, per riparare agli orrori che hanno subito ed evitare che si ripetano.
La Chiesa non può cercare di nascondere la tragedia degli abusi, di qualunque tipo siano. Non vanno nascosti nemmeno gli abusi in famiglia, nei club, in altri tipi di istituzioni.
La Chiesa deve essere un esempio per aiutare a risolverli e per portarli alla luce, nella società e nelle famiglie.
È la Chiesa che deve offrire spazi sicuri per ascoltare le vittime, accompagnarle psicologicamente e proteggerle.
Preghiamo per quanti soffrono a causa del male ricevuto da parte di membri della comunità ecclesiale: perché trovino nella Chiesa stessa una risposta concreta al loro dolore e alle loro sofferenze.

Credits

Campaign title:

The Pope Video – March 2023: For victims of abuse

A project by Pope’s Worldwide Prayer Network

In collaboration with Vatican Media

Creativity and co-production by:

Gaia Valeria Rosa, Diego Angeli and Hermes Mangialardo.

Illustrations by:

Hermes Mangialardo

PRESS RELEASE

“Chiedere perdono non basta” Papa Francesco chiede risposte, azioni e spazi sicuri per le vittime di abusi

Press clipping

  • Il nuovo Video del Papa è un appello ad ascoltare, accompagnare e proteggere le persone che hanno subito abusi da parte di membri della comunità ecclesiale. 
  • Il messaggio di Francesco si concentra sulle vittime di questo male, che devono stare “al centro” di tutto.
  • La Chiesa ha la responsabilità di offrire spazi sicuri per le vittime e di permettere che vi trovino “una risposta concreta al loro dolore e alle loro sofferenze”.

(Città del Vaticano, 2 marzo 2023) – È stata pubblicata l’edizione di marzo del Video del Papa, con l’intenzione di preghiera che il Santo Padre affida a tutta la Chiesa cattolica attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa

Il messaggio di questo mese è rivolto a tutte le persone che sono state vittime di abusi, “specialmente quelli commessi da membri della Chiesa”, “perché trovino nella Chiesa stessa una risposta concreta al loro dolore e alle loro sofferenze”.

Per Papa Francesco, le vittime devono stare “al centro” di tutto; hanno bisogno di “risposte”, di “azioni concrete per riparare agli orrori che hanno subito ed evitare che si ripetano”. “Chiedere perdono è necessario – sono le sue parole, all’inizio del video – ma non basta”.

Ascoltare, accompagnare, proteggere, riparare

Nel cammino proposto dal Santo Padre per dare risposta agli abusi commessi, si deve iniziare col “portarli alla luce, nella società e nelle famiglie”. Si tratta di una tragedia che non si può nascondere: né nella Chiesa, né “in famiglia, nei club, in altri tipi di istituzioni”. È poi fondamentale, prosegue Francesco, che la Chiesa offra “spazi sicuri per ascoltare le vittime, accompagnarle psicologicamente e proteggerle”.

I fiori, la luce, la vita che riprende

La preoccupazione di Francesco per le vittime e il suo invito a portare gli abusi alla luce sono accompagnati, questo mese, da un video di animazione che la Rete Mondiale di Preghiera del Papa ha realizzato insieme all’artista italiano Hermes Mangialardo. È un racconto dai forti contenuti simbolici, giocato sul confronto tra luce e oscurità, che racconta l’unicità di ogni vita e la sofferenza profonda causata dalle violenze subite. Alle pareti di una casa buia, in cui tende scure bloccano l’entrata del sole, sono appesi dei quadri – simbolo dell’opera d’arte che ogni vita rappresenta – raffiguranti dei fiori, che proprio per la mancanza di luce appassiscono. Sono dipinti di vari tipi e colori – alcuni rifiniti nei particolari, altri appena abbozzati con un tratto infantile – posti nelle varie stanze dell’abitazione: la cameretta dei bambini, l’angolo per fare sport, il soggiorno. Tutti gli ambienti, così diversi tra loro, hanno in comune il buio che li domina, fino a quando le tende della sala non si squarciano e permettono finalmente alla luce di entrare: i raggi di sole non solo illuminano la casa, ma permettono a quei fiori feriti – che nemmeno la cornice e il vetro sono riusciti a proteggere dalle violenze, penetrate nel profondo del cuore – di riprendere vita e di cominciare lentamente a rialzarsi, portandosi dietro le proprie cicatrici.

Frédéric Fornos S.J., Direttore Internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ha commentato così questa intenzione di preghiera: “Nel Vangelo, Gesù, parlando dal più profondo del cuore, dice: ‘Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare.’ (Mt 18, 6). Gesù soffre di fronte all’intollerabile. È difficile trovare parole di fronte all’aberrazione. ‘Quando sperimentiamo la desolazione che ci procurano queste piaghe ecclesiali, con Maria ci farà bene insistere di più nella preghiera (cfr S. Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali, 319)’, ricorda Papa Francesco nella sua Lettera al Popolo di Dio (2018). Il Papa ha voluto che la Chiesa cattolica preghi durante tutto il mese di marzo per le vittime di abusi di potere e di coscienza, e di abusi sessuali, per ‘risvegliare la nostra coscienza, la solidarietà e l’impegno con una cultura della protezione’ e lottare con determinazione contro ogni tipo e forma di abuso. Questo spazio di preghiera può portare a riflettere sulle cause strutturali e ideologiche che hanno prodotto questi abusi e la loro invisibilizzazione. La preghiera apre il cuore, permette di ascoltare e vedere, e porta ad agire contro questi crimini che sfigurano il Vangelo di Gesù e il volto della Chiesa, perché possiamo trovare, come esprime l’intenzione di preghiera del Papa, risposte concrete al dolore e alla sofferenza delle vittime”.

Questo mese Il Video del Papa in italiano è disponibile in due versioni, entrambe sottotitolate: quella con la voce originale del Santo Padre, in spagnolo, e quella con l’oversound in italiano, con la voce dei giornalisti di Vatican Media.

Questo progetto è realizzato grazie alle donazioni, possibili attraverso il sito web.

Dove si può vedere il video?

Il Video del Papa

Il Video del Papa è un’iniziativa ufficiale di portata globale per diffondere le intenzioni di preghiera mensili del Santo Padre. È sviluppata dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa (Apostolato della Preghiera). Dal 2016, Il Video del Papa è stato visualizzato più di 189 milioni di volte su tutte le reti sociali vaticane. È tradotto in 23 lingue, e ha una copertura stampa in 114 Paesi. Questo video è prodotto e realizzato dall’equipe del Video del Papa della Rete di Preghiera, coordinata da Andrea Sarubbi, distribuito dall’agenzia La Machi e con la collaborazione di Vatican Media. Ulteriori informazioni su www.ilvideodelpapa.org.

La Rete Mondiale di Preghiera del Papa

La Rete Mondiale di Preghiera del Papa è una Opera Pontificia, la cui missione è di mobilitare i cattolici attraverso la preghiera e l’azione di fronte alle sfide dell’umanità e della missione della Chiesa. Queste sfide sono presentate sotto forma di intenzioni di preghiera affidate dal Papa a tutta la Chiesa. La sua missione si inscrive nella dinamica del Cuore di Gesù, una missione di compassione per il mondo. Fondata nel 1844 come Apostolato della Preghiera è presente in 89 Paesi ed è composta da più di 22 milioni di cattolici. Include la sua sezione giovanile, il MEG – Movimento Eucaristico Giovanile. Nel dicembre 2020 il Papa ha costituito questa opera pontificia come fondazione vaticana e ha approvato i suoi nuovi statuti. Il suo direttore internazionale è P. Frederic Fornos, S.J. Ulteriori informazioni su: www.preghieradelpapa.va.

Hermes Mangialardo

Artista italiano nato nel 1975 a Copertino, in provincia di Lecce – si occupa di tutto ciò che ruota intorno all’animazione digitale. Inizia la sua attività come regista di videoclip musicali, ricevendo vari riconoscimenti, per poi orientarsi sulla produzione di cortometraggi e spot soprattutto in ambito sociale. Affianca alla produzione di animazioni e videoclip la sua attività di visual artist e 3D mapper, realizzando in giro per l’Europa architectural mapping che gli fruttano la vittoria di diversi premi internazionali. Con la Rete mondiale di Preghiera del Papa aveva già collaborato per la realizzazione del Video del Papa di febbraio 2021, sulle donne vittime di violenza. Per maggiori informazioni: hermesmangialardo.com.

CONTATTO STAMPA [email protected]

Hermes Mangialardo [email protected]

POSTER

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