Ne ‘Il Video del Papa’ di aprile, il Santo Padre loda l’operato dei medici e del personale umanitario presenti in zone di guerra, che rischiano la propria vita per salvare quella altrui.
(Città del Vaticano, 4 aprile 2019) – Ne Il Video del Papa del mese di aprile, Papa Francesco chiede ai cattolici di pregare per i medici, gli infermieri e il personale sanitario e umanitario in zone di guerra. Inoltre assicura che la presenza di questi professionisti nei territori di conflitto è un segno di speranza per molti, perché “rischiano la propria vita per salvare quella degli altri” e mostrano il lato più umano e misericordioso della guerra.
Come diceva sua Santità Paolo VI in occasione della XI Giornata Mondiale della Pace (1978), i medici sono persone “dotte, valenti e buone, le quali hanno fatto della scienza e dell’arte sanitaria la loro vocazione e la loro professione”. A questo Papa Francesco ha aggiunto nel 2016, ricevendo in Vaticano una rappresentanza di medici spagnoli e latinoamericani, che l’impegno dei medici “non si fonda solo sulla sua scienza e sulla sua competenza tecnica, ma anche e soprattutto sul suo atteggiamento compassionevole — soffre-con — e misericordiosa verso quanti soffrono nel corpo e nello spirito. La compassione è in un certo senso l’anima stessa della medicina. La compassione non è pena, e soffrire-con”.
Attualmente ci sono più di 20 conflitti armati nel mondo, 7 dei quali – secondo l’ACNUR – hanno provocato un consistente numero di vittime e sfollati forzati: Yemen, Iraq, Siria, Sud Sudan, Somalia, Afghanistan e Ucraina, oltre alla Repubblica Democratica del Congo e alla Repubblica Centroafricana, che si trovano in una situazione di conflitto costante ormai da anni. Come denunciano varie organizzazioni umanitarie, nelle guerre di oggi gli ospedali e i centri sanitari non si possono più considerare luoghi sicuri, perché vengono bombardati di routine come obiettivi bellici, contrariamente a quanto stabilito dal Diritto Internazionale Umanitario.
Padre Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (che include il Movimento Eucaristico Giovanile), ricorda che nei conflitti armati i civili sono le vittime principali, “per questo il personale sanitario in zone di guerra è fondamentale. Salva vite e allevia la sofferenza in condizioni pericolose”. Tuttavia, spesso viene attaccato, invece di rispettare il diritto umanitario internazionale. “Ricordiamo e preghiamo per questi uomini e queste donne che offrono la propria vita per salvare quella altrui”. Come ha indicato Papa Francesco nell’esortazione apostolica Gaudete et Exsultate [5], “anche l’offerta della propria vita per gli altri è cammino di santità”. Lo ha detto anche nell’incontro con la Croce Rossa italiana (27 gennaio 2018), aggiungendo che “Il Buon Samaritano non sottopone l’uomo ferito ad alcun esame preventivo, non lo giudica e non subordina il suo soccorso a prerogative morali, né tantomeno religiose”.
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Il Video del Papa
Il Video del Papa è un’iniziativa ufficiale di portata globale per diffondere le intenzioni di preghiera mensili del Santo Padre. È sviluppata dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa (Apostolato della Preghiera). Conta sul sostegno di Vatican Media. Ulteriori informazioni su https://thepopevideo.org/it.html.
La Rete Mondiale di Preghiera del Papa
La Rete Mondiale di Preghiera del Papa è un’opera pontificia. La sua missione è pregare e vivere le sfide dell’umanità e della missione della Chiesa. Queste sfide, individuate dal Papa, si esprimono sotto forma di intenzioni di preghiera che egli affida a tutta la Chiesa. Fondata nel 1844 come Apostolato della Preghiera è presente in 98 Paesi ed è composta da più di 35 milioni di cattolici. Include il suo ramo giovanile, il MEG – Movimento Eucaristico Giovanile. Nel marzo 2018 il Papa ha costituito questo servizio ecclesiale come Opera Pontificia e ha approvato i suoi nuovi statuti. Il suo direttore internazionale è P. Frederic Fornos, S.J.
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